A Rimini, Riccione e Cattolica si potrà fare il bagno. Ma scoppia la polemica
Quella che a prima vista non può che essere considerata una buona notizia, sta facendo discutere suscitando polemiche che non accennano a placarsi. Teatro della vicenda la Riviera Romagnola che d’estate diventa meta ambita da migliaia e migliaia di bagnanti, soprattutto giovani, che amano trascorrere le proprie vacanze in una terra che offre anche tanto divertimenti oltre alla possibilità di godere a pieno della meraviglia delle spiagge sabbiose. Aveva fatto notizia dunque, la decisione di imporre il divieto di balneazione che aveva riguardato Rimini, Riccione e Cattolica.
Tre delle località turistiche più rinomate della Romagna. Il divieto era stato imposto per l’alta concentrazione dei batteri escherichia coli ed enterococchi riscontrata dopo due giorni di intense precipitazioni durante i quali in mare erano finiti gli scarichi dell’acqua di fogna. Ma si potrà fare di nuovo il bagno dopo i nuovi rilevamenti dell’Arpae. Ma scoppia ugualmente la polemica.
Stop divieto e scoppia la polemica, ecco perché
La notizia che dopo due giorni di divieto a Rimini, Riccione e Cattolica si potrà di nuovo fare il bagno dopo gli ultimi rilevamenti dell’Arpae ha acceso polemiche che non si sono mai chiuse. E più che gioire per la possibilità di usufruire di una delle principali attrattive per i turisti, i comuni interessati dal divieto si stanno accapigliando in un gioco che potrebbe danneggiare tutti.
E poi c’è anche la presa di posizione dei bagnini che hanno affermato chiaramente che i prelievi che hanno dato vita al successivo divieto, sono stati effettuati in una giornata, quella del 29 luglio, in cui già erano vigenti i divieti di balneazione per gli sversamenti degli scarichi a mare delle acque di fogna occorsi a causa delle forti precipitazioni dei giorni precedenti. L’Arpae aveva invece posto l’accento sul fatto che i prelievi erano previsti già da tempo.
Ecco come stanno veramente le cose
Le polemiche avevano come bersaglio principale il comune di Rimini, responsabile principale, stando ai rappresentanti delle istituzione degli altri comuni interessati dalla vicenda, degli scarichi di acque fognarie. L’attacco non è passato inosservato dando luogo ad un botta e risposta immediato con l’assessore all’amnbiente del capoluogo. Anna Montini, questo il nome dell’amministratore di Rimini, ha infatti subito risposto al collega provando a smorzare i toni provando a dire come stanno veramente le cose. Al termine della spiegazione l’assessore ha annunciato anche un tavolo comune tra le amministrazioni comunali di Rimini e di Riccione, l’Autorità Sanitaria e Arpae, così da lavorare tutti nella stessa direzione per evitare che episodi come questo si ripetano in futuro.