
Finanziamenti Impianti Sportivi: 100 milioni nel 2018 a tasso zero
Ecco i progetti definitivi o esecutivi per i quali è possibile richiedere l’ammissione a contributo. I fondi del bando Sport Missione Comune saranno divisi.
Rimettere a posto impianti sportivi è adesso più facile. Anche quelli che fanno parte degli istituti scolastici. Sul piatto ci sono infatti cento milioni di euro a tasso zero per Comuni e città metropolitane che decidono di attuare interventi di riqualificazione nel 2018. Si rinnova infatti anche quest’anno il bando Sport Missione Comune, sottoscritto dall’Istituto per il credito sportivo e l’Associazione comuni italiani. Le condizioni sono presto dette: i mutui accesi durano 15 anni e prevedono la completa cancellazione dei tassi di interesse fino a due milioni. Una possibilità aggiuntiva, dunque, che si presenta per per quelle amministrazioni locali costantemente a corto di finanziamenti e che fanno fatica a far quadrare i conti. Quando c’è da sistemare i bilanci, una della voci con cui si interviene con maggiore facilità è proprio quella dell’assegnazione di finanziamenti per lo sport.
Come sono divisi i fondi a tasso zero
Ricordando che il bando Sport Missione Comune sarà aperto dal 5 luglio di quest’anno, i fondi dell’Istituto per il credito sportivo sono divisi secondo uno schema ben preciso ovvero un terzo ai Comuni fino a 5.000 abitanti; un terzo ai Comuni non capoluogo fino a 100.000 abitanti e unioni di Comuni o Comuni in forma associata per una cifra massima di 4 milioni di euro; un terzo per Comuni capoluogo, Città Metropolitane e Comuni superiori a 100.000 abitanti e per un importo massimo di 6 milioni di euro.
Più esattamente, i progetti definitivi o esecutivi per i quali è possibile richiedere l’ammissione a contributo devono essere relativi a costruzione, ampliamento, attrezzatura, miglioramento, ristrutturazione, efficientamento energetico, completamento e messa a norma di impianti sportivi o strumentali all’attività sportiva, anche a servizio delle scuole, compresa l’acquisizione delle aree e degli immobili destinati all’attività sportiva.
Cosa ne pensano Credito sportivo e Anci
A dimostrazione di come si tratti di una iniziativa che riscuote successo, i bandi degli ultimi tre anni hanno portato all’apertura di oltre 2.000 cantieri. A detta di Andrea Abodi, presidente del Credito sportivo, finanziare i Comuni e le Città Metropolitane del nostro Paese per garantire il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’impiantistica sportiva rappresenta la principale priorità dell’istituto da lui coordinato, per la sua rilevanza e le sue implicazioni sociali. L’Associazione nazionale comuni italiani viene considerato il loro interlocutore naturale, con cui condividono l’obiettivo di favorire microsviluppo territoriale in grado di creare occupazione stabile e socialità diffusa, anche attraverso attività di supporto alle amministrazioni locali che favorisca la creazione di un portafoglio progetti che consenta di intercettare le risorse finanziarie disponibili.
E va allora nella stessa scia il pensiero di Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’Anci, secondo cui si tratta di un protocollo importante non solo per il consistente stanziamento di fondi a tasso zero dedicato ai Comuni italiani, ma per il valore simbolico che la collaborazione di Anci e Credito sportivo ha assunto, saldandosi per il terzo anno consecutivo con nuove progettualità, come ad esempio l’edilizia scolastica. Da qui l’orgoglio pubblico espresso per ogni cantiere e per ogni progetto avviato per il benessere e la salute delle comunità.