
Imu e Tasi, novità in vista per l’acconto dal prossimo 17 giugno. Cosa cambia
Si aspettano le prime ripercussioni per quel che riguarda Imu e Tasi dopo la novità introdotta dalla Legge di Bilancio varata per il 2019 che in pratica ha riattivato la possibilità di aumentare le tariffe cancellando di fatto lo stop valevole per i Comuni fin dal 2016. Per quanto riguarda l’acconto dell’Imu, pari alla metà dell’imposta che viene calcolata in base alle aliquote e alle detrazioni dell’anno solare precedente, non sono previste grosse novità. Allora cosa cambia rispetto al passato? L’aspetto più importante riguarda la seconda rata, che verrà adeguata alle novità contenute dall’ultima Legge di Bilancio che permette ai Comuni di decidere eventuali rincari. Sarà in questa fase che i contribuenti potrebbero ricevere la spiacevole sorpresa di confrontarsi con un aumento delle tariffe.

Imu e Tasi, quali novità previste il 17 giugno?
Imu e Tasi quando le novità in vista per l’acconto
Ma le nuove aliquote Imu e Tasi potrebbero utilizzate già a partire dal prossimo 17 giugno quando è prevista la rata di acconto. Questo potrebbe accadere solo quando il Comune che ha intenzione di introdurre non un rincaro della tariffa, bensì uno sconto. Le previsioni che anche il principale quotidiano economico italiano “Il Sole24Ore” ha pubblicato sulle sue pagine, dicono che la percentuale dei capoluoghi interessati da questi provvedimenti corrisponde al 9,4. Percentuale che si abbassa al 2,4 per la Tasi. L’esempio è ad esempio Torino che registrerà un aumento sugli affitti a canone concordato che dal 5,75 passeranno al 7,08 per mille.
Novità in vista dal prossimo 17 giugno per Imu e Tasi
Le novità in vista dal prossimo 17 giugno per quel che riguarda Imu e Tasi non si fermano però a Torino. Una situazione analoga la si ritrova, ad esempio, anche a La Spezia con aumenti che vanno dal 4,6 al 6 per mille. Torino e La Spezia sono in buona compagnia perché aumenti delle tariffe sono previsti anche a Padova, Udine, Ragusa e Lucca. Chi vuole, potrà optare anche per il pagamento unico previsto il prossimo sedici dicembre.
Cosa cambia rispetto al passato
Per capire cosa cambia allora rispetto al passato bisogna valutare anche la nuova veste con cui si presentano Imu e Tasi. Nel caso dei Comuni che hanno deciso l’accorpamento di queste due tariffe, infatti, la Tasi è stata praticamente cancellata, mentre l’Imu ha subito aumenti di diversa entità. Ma comunque il saldo finale non dovrebbe essere molto diverso da quello risultato dalla somma degli importi delle due imposte separate.
Questa soluzione consente al contribuente di pagare l’Imu con l’aliquota in vigore nel 2018. E proseguire al conguaglio con il saldo finale. E poi non bisogna dimenticare di monitorare costantemente le eventuali variazioni che possono intervenire per modificare la cifra da pagare. Per le case date ai figli con la formula del comodato d’uso il proprietario potrebbe usufruire anche degli sconti sulle aliquote previste dai Comuni anche se non fosse in possesso dei necessari requisiti per lo sconto previsto dallo Stato del 50 per cento.