
Reddito di cittadinanza, il Comune di Torino pensa ai lavori utili per i ventimila
Archiviata il lungo capitolo dedicato prima alla campagna elettorale e poi ai risultati delle elezioni europee che si sono appena celebrate anche in Italia, si torna a parlare di argomenti più concreti. Come per esempio quello che riguarda il reddito di cittadinanza. Provvedimento cardine del programma elettorale di una delle due forze di governo, è entrato in vigore circa un mese fa. E si cominciano a vedere quali sono gli sviluppi nella vita quotidiana dei cittadini che ne usufruiscono e anche delle istituzioni che devono fare i conti con una realtà totalmente nuova. Il Comune di Torino, ad esempio, pensa di impiegare i circa ventimila assegnatari (con un rapporto quindi di circa 1 ogni 45 abitanti) della cifra prevista dalla legge in lavori utili alla collettività.

Il Comune di Torino pensa a come impiegare chi riceve il reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza, lavori utili per i ventimila
Il Comune di Torino, il cui sindaco lo ricordiamo è Chiara Appendino, esponente di quel partito di Governo che ha introdotto nel dibattito pubblico il tema della necessità di realizzare un Reddito di cittadinanza, pensa dunque di impiegare i ventimila beneficiari del Reddito di Cittadinanza (una stima molto attendibile), provvedimento cardine del programma di una delle due forze che attualmente occupano in Parlamento i banchi del Governo, in lavori utili alla collettività.
L’idea si basa sul principio di restituzione, previsto anche dalla legge. Se un cittadino, in pratica, beneficia di un aiuto della collettività, nel caso del Reddito di Cittadinanza chiaramente il riferimento è alla cifra prevista dalla legge, possibile grazie all’impiego di denaro pubblico e quindi della collettività stessa, ha il dovere non solo morale di restituire con lavori utili quanto ottenuto. Ovviamente queste attività non dovranno andare ad occupare spazi di altri lavoratori regolarmente retribuiti.
Reddito di cittadinanza, la carica dei ventimila
Come verrà gestita dunque la carica dei ventimila che a Torino riceveranno il reddito di cittadinanza? Stando a quanto trapela dalle indiscrezioni che circolano in queste ore, l’idea del Comune di Torino è di impiegare i circa ventimila che riceveranno quest’anno il reddito di cittadinanza, in lavori utili alla collettività. Progetto che dovrebbe partire a giugno. In cosa consistono i lavori utili alla collettività? Certamente non quelli che andrebbero a togliere lavoro a chi è regolarmente assunto. Quindi si tratterebbe di persone impiegate nel tenere aperta una biblioteca, per esempio, progetti di archiviazione e cose di questo genere.